Caratteristiche

La chiesa, costruita nel XVIII secolo dopo il devastante terremoto del 1693, sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, si trovava la fornace in cui Sant’Agata subì il martirio. Dopo essere stata rinchiusa in carcere per essersi rifiutata di rinunciare alla propria fede, la Santa fu prima torturata col fuoco e poi le furono asportate le mammelle.

La facciata, progettata dall’architetto Antonino Battaglia, noto per altre chiese catanesi ricostruite dopo il terremoto, presenta uno stile neoclassico con colonne binate che sorreggono un timpano triangolare. L’interno, a navata unica, è lineare e sobrio. Sull’altare maggiore si trova una tela settecentesca raffigurante l’Addolorata, talvolta sostituita da una statua della Madonna. L’altare stesso è arricchito da volute, colonne e dalle statue di San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena.

La cappella destra del transetto è dedicata a Sant’Agata: sopra l’altare, con un magnifico paliotto in marmi policromi, sono conservati in una teca i resti della fornace del martirio, riprodotti nell’affresco di Giuseppe Barone del 1938. La cappella sinistra del transetto è dedicata al Crocifisso.

Tra gli altari laterali, uno è dedicato a San Biagio, rappresentato in una tela di un pittore catanese. Gli altri altari ospitano dipinti coevi di artisti siciliani del Settecento, tra cui La Sacra Famiglia, Sant’Andrea e San Giovanni Nepomuceno.